Autori italiani su PubMed
Leggete Gente!
A cura di Gennaro Provenza – gennaroprovenza@gmail.com
Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare – A.O.U. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” – Salerno
La pandemia da COVID-19 ha radicalmente e rapidamente cambiato la nostra vita professionale. Sebbene la sua presentazione clinica più frequente sia una sindrome da distress respiratorio acuto da polmonite interstiziale, l’infezione da SARS-CoV-2 può determinare un interessamento multisistemico fino a portare ad una vera insufficienza multiorgano. Già dai primi mesi dall’inizio della diffusione della malattia, si è visto che l’interessamento cardiaco non è un’evenienza rara e priva di implicazioni prognostiche sfavorevoli. È stato inoltre dimostrato da numerosi studi che i pazienti cardiopatici sono a più alto rischio di complicanze maggiori e morte in corso di infezione.
Tra i vari articoli comparsi in letteratura, vorrei segnalarvene due, redatti da autori italiani, che ci permettono, con completezza di argomenti ed accompagnati da una chiara e ricca iconografia, di approfondire il ruolo dell’imaging cardiovascolare nello studio dell’interessamento cardiaco in corso di infezione da SARS-CoV-2.
Citro et al. (Role of multimodality imaging in evaluation of cardiovascular involvement in COVID-19, Trends in Cardiovascular Medicine 2021) e Cresti et al. (Echocardiography and Multimodality Cardiac Imaging in COVID-19 Patients, Journal of Cardiovascular Echography, 2020) ci propongono degli essenziali suggerimenti sul corretto utilizzo dell’imaging cardiovascolare per lo studio dell’interessamento cardiaco durante COVID-19, sottolineando la necessità di protocolli che permettano un razionale uso delle risorse oltre che la riduzione al minimo delle probabilità di diffusione del contagio. L’ecocardiografia, per la possibilità di essere eseguita a letto del malato, rappresenta il primo e fondamentale test di imaging per indirizzare il successivo iter diagnostico-terapeutico. Il ricorso ad altre metodiche sarà pertanto guidato dalla valutazione iniziale fatta con ECG, ecocardiografia ed esami di laboratorio. Gli autori illustrano e discutono dettagliatamente i meccanismi patogenetici ed i quadri clinici delle sindromi cardiovascolari acute che possono manifestarsi in corso di infezione da SARS-CoV-2, illustrando il ruolo,i vantaggi ed i limiti delle varie metodiche di imaging cardiovascolare per poterle individuare.
Anche in questo difficile momento, con la pandemia ancora in corso, gli autori italiani continuano a distinguersi per il loro contributo alla letteratura scientifica. In questo senso hanno suscitato il mio interesse, e spero anche il vostro, i seguenti lavori.
La riparazione percutanea della valvola mitrale tramite impianto di MitraClip rappresenta ad oggi un’arma terapeutica nei pazienti con insufficienza mitralica secondaria ad alto rischio chirurgico. Salvatore et al (Selection of the Optimal Candidate to MitraClip for Secondary Mitral Regurgitation: Beyond Mitral Valve Morphology, Frontiers in Cardiovascular Medicine 2021) espongono un ampio excursus sulla fisiopatologia, sull’iter diagnostico, sulle opzioni terapeutiche e sugli aspetti prognostici dell’insufficienza mitralica secondaria. Nel corso dell’articolo, peraltro corredato da immagini molto chiare ed esaustive, vengono discussi gli aspetti clinico-strumentali ottimali per la selezione del paziente da candidare a MitraClip. Il lavoro è inoltre molto interessante in quanto, oltre a sottolineare i fattori che ne renderebbero improbabile l’efficacia terapeutica, inserisce l’impianto di MitraClip in un algoritmo gestionale dell’ insufficienza mitralica funzionale, accanto ad un’ottimale terapia medica, alla terapia di re-sincronizzazione cardiaca, alla chirurgia ed all’eventuale possibile rivascolarizzazione coronarica. Non manca infine uno sguardo al futuro, ovvero si accenna agli studi in corso sulla MitraClip ed ai nuovi dispositivi percutanei per la correzione dell’insufficienza mitralica secondaria.
Un altro lavoro che consiglio di leggere è quello pubblicato da un gruppo di autori italiani con primo nome Chubuchny V et al. (A novel echocardiographic method for estimation of pulmonary artery wedge pressure and pulmonary vascular resistance – ESC Heart Failure 2021). Viene studiata l’accuratezza diagnostica di un nuovo metodo ecocardiografico per la stima della pressione di incuneamento in arteria polmonare (PAWP) e della resistenza vascolare polmonare (PVR) nei pazienti con scompenso cardiaco ed ipertensione polmonare, confrontandoli con i valori misurati durante cateterismo destro. Gli autori sottolineano come questo nuovo metodo ecocardiografico possa fornire una stima accurata e ripetibile della PAWP e della PVR, permettendo un corretto inquadramento emodinamico nei pazienti con scompenso cardiaco ed ipertensione polmonare utilizzando una serie di parametri già misurati di routine durante un esame ecocardiografico standard. La non invasività dell’ecocardiografia, infine, rende questo metodo ripetibile nel follow-up ed utile nell’ottimizzazione terapeutica in questo gruppo di pazienti.
Gennaro Provenza