In memoria di Vitantonio Di Bello
Lunedì 29 Gennaio Vito ci ha lasciato.
Il prof. Di Bello era professore associato di Malattie Cardiovascolari nel Dipartimento Cardio Toracico e Vascolare dell’Università di Pisa, direttore della Cardio Angiologia dello stesso Dipartimento e past President della Società Italiana di Ecografia Cardio Vascolare.
Ho il triste compito di ricordarlo in quanto, in questi ultimi anni, sono stato un suo collega ma soprattutto un suo amico.
I miei ricordi risalgono a diversi anni fa quando Vito afferì al mio dipartimento, proveniente dalla Clinica Medica. All’inizio fu visto con un certo sospetto perché, esperto di Ecocardiografia, invadeva un settore dove già lavoravano miei allievi diretti, tra i quali Pino Tartarini, in partenza per il primariato di Pontedera, e Giovanna Mengozzi.
Ben presto le sue doti umane dissiparono i sospetti e i possibili dissidi e Vito si inserì perfettamente nella Cardiologia del nostro Dipartimento.
Mi sembra opportuno, a questo punto, sottolineare la sua figura umana dicendo molto semplicemente che Vito era un “uomo buono”. Sembrerebbe una banale semplificazione ma, invece, esprime tutte le caratteristiche del suo carattere: disponibile sempre verso tutti, incapace di mantenere rancori ed inimicizie, sempre cercando il modo di eliminare i dissidi, fedele ed affettuoso con gli amici, una gran passione per l’insegnamento.
Questo particolare rapporto con i giovani,è stato sottolineato da un intervento molto toccante, tenuto da un suo allievo durante la cerimonia funebre e,questo, è indubbiamente la più grande gratificazione per un docente che faccia con passione il suo lavoro.
Ho potuto personalmente apprezzare le sue doti umane, durante i numerosi momenti che abbiamo trascorso insieme, durante convegni nazionali ed internazionali: era un compagno piacevole, sia nei momenti culturali che in quelli ludici. Tra l’altro grande buongustaio e ottimo mangiatore. Fantastico il suo “polpo” cucinato da lui stesso con ricetta segreta.
Era un vero “uomo del Sud” con sentimenti caratteristici di quei popoli e Lui amava molto la sua Puglia. Ricordo che quando feci un viaggio dalle sue parti (Brindisi) con entusiasmo e nostalgia mi segnalava luoghi da visitare e ristoranti dove mangiare.
Non so se sono riuscito a illustrare con sufficiente fedeltà la sua figura umana, tuttavia vorrei passare a parlare di Vito come docente.
Ho già ricordato come il suo allievo abbia elogiato le sue doti di disponibilità e di passione per l’insegnamento che comprendeva l’introduzione dei giovani alla ricerca scientifica.
Una sua ossessione didattica era una laurea triennale professionalizzante per i tecnici di Ecocardiografia. In attesa di realizzare questo progetto, organizzò un Master indirizzato prevalentemente ad infermieri con la passione per l’Eco e fu un vero successo.
Mi vorrei, brevemente, soffermare su le sue doti di clinico, permettetemi di dire, di altri tempi. Come ho già accennato proveniva dalla Clinica Medica dell’Università di Pisa, che fu diretta da un famoso clinico anche Lui pugliese, Gabriele Monasterio, fondatore della scuola alla quale anch’io appartengo.
Quindi aveva una formazione clinica ampia, non solo cardiologica, che gli permetteva di avere una visione complessiva della patologia di cui era affetto il paziente.
Accanto a queste doti professionali, i pazienti apprezzavano la sua umanità e la sua totale disponibilità che generavano sentimenti di stima ed anche di affetto.
Ma la ricerca era la sua grande passione: profondo conoscitore delle più moderne tecniche ecocardiografiche, e non solo, utilizzava la tecnologia per risolvere problematiche cliniche interpretando e studiando la fisiopatologia delle più importanti malattie cardiovascolari.
Innumerevoli sono i lavori scientifici pubblicati su prestigiose riviste internazionali. Coinvolgeva in questa sua passione per la ricerca i giovani che lavoravano con Lui che gli sono e gli saranno sempre riconoscenti per i suoi insegnamenti.
A questo proposito devo ricordare che, quando è divenuto Presidente della SIEC, ha portato questa sua passione e competenza nella Società, contribuendo a realizzare importanti lavori scientifici societari.
Infine devo ricordare due momenti della nostra vita che, credo, ci hanno particolarmente uniti.
Il primo è stato la presidenza della SIEC, Società che ho particolarmente amata, e alla cui presidenza ho fortemente sponsorizzato Vito, e, a ragione, in quanto è stato un ottimo presidente amato e stimato per le sue doti scientifiche e umane.
Il secondo momento è stato quando sono stato collocato in quiescenza e, conseguentemente,s i rendeva necessaria una nuova direzione della Cardio Angiologia. Dopo un’opportuna selezione, il prof. Di Bello ne ha assunto la direzione che ha condotto con competenza sino al giorno della sua scomparsa.
Sono convinto che Vito mancherà molto a tutti quelli che l’hanno conosciuto e gli sono stati amici :ci mancherà la sua intelligenza, la sua disponibilità, la sua bontà, e per queste sue doti rimarrà a lungo nei nostri cuori.
Ciao Vito.
Alberto Balbarini
Pisa 31 Gennaio 2018